Apertura strutture socio - assistenziali

APERTURA FUNZIONAMENTO E AMPLIAMENTO STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI

(D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, art. 54, D. Lgs. 7 marzo 2005 n. 82 – CAD)

 

Nome del procedimento: Apertura strutture socio - assistenziali

Ufficio responsabile del procedimento: Ufficio sviluppo economico e servizi alle imprese (suap, attività produttive)

 

SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI PER ANZIANI, PER MINORI, PER DISABILI.

 

Descrizione

Le strutture e i servizi socioassistenziali sono autorizzati al funzionamento dai comuni competenti per territorio, singoli o associati, previo parere dell’azienda sanitaria locale in relazione alle materie di competenza.

 

Normativa di riferimento:

Legge Regionale n. 41 del 12/12/2003;

Legge Regionale n. 11 del 10/08/2016;

Deliberazione di Giunta Regionale n. 1305 del 23/12/2004;

Deliberazione di Giunta Regionale n. 1304 del 23/12/2004;

Deliberazione di Giunta Regionale n. 126 del 24/03/2015;

Deliberazione di Giunta Regionale n. 124 del 24/03/2015;

Legge n. 328 del 28/11/2000;

D.P.R. n. 151/2011;

D.P.R. n. 59/2013;

D.P.R. n.227/2011 tabella B (attivià non soggette ad impatto acustico).

 

Procedura autorizzazione apertura e funzionamento delle strutture che prestano servizi socio assistenziali

Le strutture che erogano i servizi socioassistenziali in forma residenziale, semiresidenziale e diurna devono essere autorizzate all’apertura ed al funzionamento ai sensi della legge regionale n. 11 del 10 agosto 2016 - “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali nella Regione Lazio”, art. 32 e della legge regionale n. 41 del 12 dicembre 2003 -  “Norme in materia di autorizzazione all’apertura ed al funzionamento di strutture che prestano servizi socio-assistenziali” e s.m.i. e possedere i requisiti previsti dai provvedimenti regionali attuativi, che nello specifico indicano i requisiti di carattere strutturale, organizzativo e gestionale, di cui alle  deliberazioni della Giunta regionale n. 1034 del 23 dicembre 2004 - “Requisiti per il rilascio dell’autorizzazione all’apertura ed al funzionamento delle strutture che prestano servizi di Mensa sociale e di Accoglienza notturna, Servizi per la vacanza, Servizi di pronto intervento assistenziale e Centri diurni (di cui all’articolo 2, lettera a), punto 2  della legge regionale n. 41 del 12 dicembre 2003)” e n. 1305 del 23 dicembre 2004 - “Autorizzazione all’apertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali. Requisiti strutturali e organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dall’articolo 11 della legge regionale n. 41 del 12 dicembre 2003”.

Il rilascio dell’autorizzazione, ai sensi della legge regionale n. 41 del 12 dicembre 2003, articoli 3 e 4, spetta ai Comuni, singoli o associati, a seguito della verifica della sussistenza dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali, richiesti dalla normativa, preliminare rispetto al rilascio del provvedimento autorizzativo espresso, in collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte e preposte per le specifiche competenze.

La Regione distingue tra due principali categorie di strutture di assistenza: a ciclo residenziale e a ciclo semiresidenziale.

  • Le strutture semiresidenziali sono caratterizzate da ospitalità di tipo diurno e assicurano la somministrazione dei pasti, l’assistenza agli ospiti nell’espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane, lo svolgimento di attività ricreative, educative, culturali ed aggregative (es. centro anziani).
  • Le strutture a ciclo residenziale sono di tre tipi:
  1. strutture di tipo familiare, destinate ad accogliere fino ad un massimo di sei utenti, per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il piano personalizzato, e che devono possedere i requisiti strutturali previsti per gli alloggi destinati a civile abitazione;
  2. strutture a carattere comunitario, caratterizzate dalla flessibilità organizzativa, destinate ad accogliere fino ad un massimo di venti utenti, a seconda delle caratteristiche degli utenti stessi, privi del necessario supporto familiare o per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o definitivamente contrastante con il piano personalizzato;

3.strutture a prevalente accoglienza alberghiera, destinate ad accogliere non più di ottanta anziani autosufficienti o parzialmente non autosufficienti.

 

Procedura e regime autorizzatorio

L’art. 11 della L. 328/2000 prevede che l'apertura, il funzionamento o l'ampliamento/trasformazione di strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale (es. comunità alloggio per anziani oppure strutture per minori) sono soggette ad autorizzazione da parte del Comune.

 

L'attività è soggetta a richiesta di autorizzazione da presentare esclusivamente in modalità telematica, al Portale SUAP del Comune di Velletri.

L’attività è identificata dal seguente codice ATECO: 87.3 STRUTTURE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE PER ANZIANI E DISABILI -  87.9 ALTRE STRUTTURE DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE -  87.2 STRUTTURE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE PER PERSONE AFFETTE DA RITARDI MENTALI, DISTURBI MENTALI O CHE ABUSANO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

 

Requisiti per l'esercizio delle attività

Personale: devono essere presenti figure professionali qualificate in relazione alla tipologia del servizio prestato ed alle caratteristiche ed ai bisogni dell’utenza ospitata. Il personale deve essere in regola con la normativa sul lavoro dipendente.

Responsabile: deve essere nominato un coordinatore responsabile della struttura e del servizio prestato.

Registro degli ospiti: deve essere presente ed utilizzato.

Piano personalizzato di assistenza: deve essere predisposto per ciascun ospite, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità dell’intervento e il piano delle verifiche;

Rispetto dei ritmi di vita degli ospiti: le attività organizzate all’interno della struttura devono essere compatibili con i ritmi di vita degli utenti.

Carta dei servizi sociali: deve essere compilata indicando i criteri per l’accesso, le modalità di funzionamento della struttura, le tariffe praticate con indicazione delle prestazioni ricomprese.

Requisiti strutturali: I requisiti degli edifici destinati ad ospitare gli anziani sono dettati dalla normativa generale in materia di agibilità e sicurezza, e da prescrizioni di dettaglio di matrice regionale. Per prima cosa l’edificio nel quale intendi aprire l’attività deve essere a norma in materia di urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza. Quindi è necessario che risponda ai criteri stabiliti dal D.M. 308/2001.

Requisiti per l'esercizio dell'attività:

[ X ] ubicazione in luoghi abitati facilmente raggiungibili con l'uso di mezzi pubblici, comunque tale

da permettere la partecipazione degli utenti alla vita sociale del territorio e facilitare le visite agli

ospiti delle strutture salvi motivi di sicurezza o laddove l'ubicazione in area non urbana risulti

funzionale alla realizzazione di specifici progetti, anche sperimentali

[ X ] assenza di barriere architettoniche in relazione alle caratteristiche delle strutture e dell'utenza

accolta

[ X ] dotazione di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati

alle camere da letto, organizzati in modo da garantire l'autonomia individuale, la fruibilità e la

privacy

[ X ] presenza di figure professionali qualificate in relazione alla tipologia del servizio prestato ed

alle caratteristiche ed ai bisogni dell'utenza ospitata

[ X ] individuazione di un coordinatore responsabile della struttura e del servizio prestato

[ X ] uso di un registro degli ospiti

[ X ] predisposizione per gli ospiti di un piano personalizzato di assistenza ai sensi dell'articolo 1,

comma 2, che indichi, in particolare, gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità

dell'intervento e il piano delle verifiche

[ X ] organizzazione delle attività nel rispetto dei normali ritmi di vita degli ospiti

[ X ] adozione di una carta dei servizi sociali, nella quale siano indicati, fra l'altro, i criteri per

l'accesso, le modalità di funzionamento della struttura, le tariffe praticate con indicazione delle

prestazioni ricomprese

Relativamente al locale occorre dichiarare di rispettare:

[ X ] i regolamenti locali di polizia urbana

[ X ] i regolamenti locali di polizia annonaria e igienico sanitaria

e che il locale:

[ ] risulta allacciato alla rete fognante pubblica oppure

[ ] è servito da impianto autonomo di

trattamento e scarico di acque reflue assimilate ad acque domestiche.

[ X ] ai sensi dell'art 25 comma 5 bis del D.P.R. 380/2001 (allegare attestato di agibilità)

 

SCIA ANTINCENDIO

Se l'attività ricade tra quelle di cui all'allegato I del D.P.R. 151/2011 (Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto) occorre presentare SCIA per la prevenzione incendi.

IN PARTICOLARE:

  1. FINO A 25 POSTI LETTO dichiarazione che non ricade tra quelle di cui all'allegato I del D.P.R. 151/2011;
  2. OLTRE 25 POSTI LETTO E FINO A 50 presentazione SCIA ANTINCENDIO;
  3. DA 51 POSTI LETTO presentazione di apposito progetto che deve essere approvato dai VVF (art. 3 comma 1 e art. 4 D.P.R. 151/2011).

Presentazione (a parte) scia antincendio se presente bombolone del gas.

 

A.U.A

Se l’impianto non è allacciato in pubblica fognatura occorre presentare A.U.A. per scarichi;

Per le sole attività soggette solo a comunicazione (emissioni in atmosfera e impatto acustico) occorre presentare dichiarazione che l'attività non è soggetta ad Autorizzazione unica ambientale come previsto dall'art.3 comma 3 D.P.R. 59/2013, ovvero, in alternativa:

  1. a) Comunicazione a Città Metropolitana di Roma Capitale attività in deroga per emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (eventuale se presente cucina);
  2. b) Dichiarazione in materia di impatto acustico (documento preventivo in materia di impatto acustico, oppure dichiarazione rispetto limiti di zonizzazione impatto acustico, oppure dichiarazione che trattasi di attività esente ai sensi del D.P.R. 227/2011 tabella B);

 

SCIA SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE

Necessaria per le strutture superiori a 12 utenti.

 

Atti e documenti da allegare all’istanza:

La procedura sul portale Impresainungiorno è guidata. In ogni caso a titolo esemplificativo occorre presentare:

  • Procura speciale;
  • Fotocopia di un documento di identità del soggetto che conferisce la procura speciale;
  • Attestazione del pagamento dei diritti SUAP e dei diritti ASL;
  • Dichiarazione della non sussistenza di requisiti ostativi al rilascio dell’Autorizzazione (casellario giudiziario) da parte del richiedente ed autocertificazione antimafia;
  • Autodichiarazione ai sensi del D.P.R. 445/2000 del richiedente di non trovarsi nelle situazioni previste dall'art. 11 comma 1 bis e comma 1 ter della L.R. n. 41/2003;
  • Contratto di affitto o di proprietà dei locali;
  • Planimetria dei locali in scala 1:100 con indicazione della superficie e l’uso di ogni vano, spazi esterni e pertinenze;
  • Relazione tecnico illustrativa e descrizione attività esercitata;
  • Relazioni tecniche asseverate di un Tecnico abilitato sulla legittimità e conformità edilizia e urbanistica dei luoghi nonché sulla eliminazione delle barriere architettoniche;
  • Copia dei certificati di agibilità/abitabilità e destinazione d’uso della struttura;
  • Copia delle certificazioni rilasciate per la messa a norma degli impianti o dichiarazione conformità impianti elettrici, termici e idrico nel rispetto della Legge 37/2008 completi di tutti gli allegati obbligatori;
  • Approvigionamento idrico;
  • (se non è presente allaccio in fogna) A.U.A. in sostituzione dell'autorizzazione allo scarico per scarichi;
  • Documentazione di conformità della struttura alla normativa di prevenzione incendi per le strutture con capacità ricettiva superiore a n. 25 posti letto o eventualmente dichiarazione che l'attività non è soggetta a SCIA prevenzione incendi e non ricade tra qulle previste nell'Allegato I del D.P.R. 151/2011;
  • (eventuale) SCIA antincendio se presente serbatoio del gas;
  • (eventuale) Dichiarazione che l'attività non è soggetta ad Autorizzazione unica ambientale come previsto dall'art.3 comma 3 D.P.R. 59/2013 (per le sole attività soggette solo a comunicazione: emissioni in atmosfera e impatto acustico):
  1. a) Comunicazione attività in deroga per emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (eventuale se presente cucina);
  2. b) Dichiarazione in materia di impatto acustico (documento preventivo in materia di impatto acustico, oppure dichiarazione rispetto limiti di zonizzazione impatto acustico, oppure dichiarazione che trattasi di attività esente ai sensi del D.P.R. 227/2011 tabella B);
  • Prospetto organico del personale operante nella struttura (con indicazione del numero dei dipendenti impiegati nei servizi di carattere generale, nominativo, numero e qualifica dei dipendenti addetti ai servizi assistenziali e copia dei relativi titoli o autocertificazioni);
  • Elenco attrezzature;
  • Impianto di messa a terra;
  • Dichiarazione materiali ignifughi;
  • Contratto di smaltimento rifiuti speciali;
  • Tabella dietetica firmata da un medico specialista o dietista o biologo e vistata dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) dalla ASL;
  • Progetto globale della struttura o del servizio;
  • Carta dei Servizi sociali;
  • Atto costitutivo;
  • Piano economico e finanziario dell’attività della struttura;
  • Regolamento generale interno riportante l’organizzazione delle attività;
  • Dichiarazione di impegno all'applicazione dei CCNL;
  • Dichiarazione iscrizione camera di commercio;
  • Cartella del personale – facsimile del piano personalizzato di assistenza;
  • Dichiarazione di impegno tenuta e conservazione documentazione come prevista dalle leggi regionali;
  • Relazione barriere architettoniche;
  • Registro autocontrollo delle legionellosi;
  • Manuale per l'autocontrollo della legionellosi;
  • Copia dell'atto costitutivo e dello statuto;
  • Copia DVR (Documento di valutazione dei rischi) ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008;
  • Scia somministrazione alimenti e bevande se superiore a 12 utenti;
  • Protocollo in merito al contrasto del rischio contagio per l'emergenza covid.

 

Costi per l'utenza 

Diritti di istruttoria SUAP: euro 25,00 per apertura, funzionamento e/o variazione/ampliamento locali;

 

Modalità per l’effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari

Dalla pagina del Servizio SUAP cercare “Pagamento dei diritti”.

 

Modalità di pagamento: versamento su c/c 34593004 intestato al Comune di Velletri - Serv. Tesoreria; contante presso la Tesoreria Comunale (Banca Popolare del Lazio - Agenzia Velletri 1 in Via del Comune,59 e Sede, in Velletri, Via Martiri Fosse Ardeatine,9); bonifico bancario con le seguenti coordinate: Banca Popolare del Lazio, Agenzia Velletri, 1 C/C IBAN: IT40F0510439491CC0010007261.

Modalità di pagamento DIRITTI ASL: IBAN su cui versare l'importo: IT97 O 0200838864000400007355

 

  1. 2 Marche da bollo da €16,00 ciascuna (per la domanda e per l'autorizzazione).

 

Termine per la conclusione del procedimento ed ogni altro termine procedimentale (e tempi medi di effettiva conclusione): 60gg

 

Uffici ai quali rivolgersi, gli orari e le modalità di accesso (indirizzi, recapiti telefonici ed e-mail)

Ufficio Sviluppo Economico e Servizi alle Imprese (SUAP, Attività Produttive)

Piazza Cesare Ottaviano Augusto, 1, Velletri, Roma, 00049, Lazio, Italia

Struttura di appartenenza: I Settore - Organizzazione, Servizi Istituzionali, Gare e contratti, Servizi al Cittadino, Servizi per le politiche culturali, Servizi per l'istruzione e politiche giovanili, Azioni per lo sviluppo economico

Telefono: 0696158463

Indirizzo email: carmen.cranco@comune.velletri.rm.it

Orario di apertura del Servizio:

lunedì e giovedì: dalle ore 15:00 alle ore 17:00                               

martedì, mercoledì e venerdì: dalle ore 08:30 alle ore 12:30